Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

domenica 17 ottobre 2010

Se qualcuno si arrabbia perché guadagniamo qualcosa in più di 5 euro...

Oggi 17 ottobre 2010 sulla Stampa di Torino è uscito un articolo riguardante l'accordo raggiunto dai lavoratori della Reggia di Venaria, che sono riusciti finalmente ad avere un contratto FEDERCULTURE invece che MULTISERVIZI, contratto che è stato applicato quasi alla totalità dei lavoratori fin dall'ottobre 2007 ad oggi.
L'articolo in questione è questo: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/363122/
Se leggete bene, soprattutto l'ultima parte, vi è la seguente affermazione pronunciata da Andrea Ferraris, presidente regionale di Federcultura Confcooperative (organizzazione che ha tutto l'interesse ad applicare i contratti con minor retribuzione per i lavoratori): "il contratto Multiservizi era riconosciuto come quello da usare in questo tipo di attività. Lo dicono le ricerche degli esperti dell’Icom, l’International Council of Museums Italia, che hanno dichiarato come Multiservizi sia il contratto da applicare in questo tipo di attività".
Ora solo due considerazioni, anche quando dice che il contratto che chiama genericamente Multiservizi (ma in realtà si chiama per intero "Multiservizi pulizie", poichè nato principalmente come contratto per chi opera nei servizi di pulizia e non in quelli museali, non si sta facendo valutazioni di giudizio ma solo di merito) è stato firmato da i più importanti sindacati confederali. Già, peccato che anche il contratto Federculture sia stato firmato da CGIL, CISL, UIL, ma non solo: all'articolo 3 il CCNL Federculture recita: "Il presente Contratto sostituisce integralmente, dalla data della sua stipulazione [quindi a partire dal 1999 n.d.r.], le norme collettive applicate ai lavoratori di cui all'art. 2 [cioè "musei, arte, formazione, biblioteche, aree espositive, turismo, spettacolo, teatro, musica, cinema, sport, parchi (naturali, biologici, di divertimento), siti archeologici, terme, tempo libero, ecc."], derivanti da precedenti contratti collettivi nazionali [quindi anche il Multiservizi n.d.r.], mentre, eventuali accordi aziendali vigenti restano in vigore fino al loro rinnovo [come capitato per il nuovo appalto in Reggia n.d.r.] in attuazione della disciplina prevista dal presente CCNL". Quindi, se i firmatari del contratto Federculture (compresi CGIL, CISL e UIL) hanno pensato di introdurre questo articolo, era per sostituire tutti i "precedenti contratti collettivi nazionali" del settori, quali il Multiservizi.
IL MULTISERVIZI IN TEORIA È GIÀ OBSOLETO DAL 1999! È inutile che il signor Andrea Ferraris si arrabbi perchè si applica ciò che fu già deciso ben dal 1999. Anzi, a questo punto, dopo undici anni in cui esiste il contratto Federculture, ci sarebbe da stupirsi e anche arrabbiarsi che a Torino siano ancora applicati contratti obsoleti e in teoria da sostituire come il Multiservizi o come quello UNCI (paga oraria netta intorno ai 4 euro, senza garanzie di un orario fisso), presente anch'esso in Reggia.
Probabilmente, come non ha dato a nascondere, è proprio la questione economica il nocciolo della questione, poichè fa comodo pagare un lavoratore al netto solo poco più di 5 euro.

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