Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

martedì 3 maggio 2016

INTIMIDAZIONE SINDACALE alla Reggia di Venaria: cosa è accaduto oggi


Gravissima intimidazione antisindacale da parte dell'ATI La Corte Reale scrl, l'azienda che gestisce i servizi in appalto rimessi in discussione con la tanto avversata nuova gara d'appalto.
Nella giornata di oggi, 3 maggio 2016, a tre giorni dallo sciopero ampiamente partecipato del primo maggio, i responsabili della suddetta azienda, che da quattro anni lavora presso la struttura, sono passati da tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno partecipato all'assemblea sindacale LEGITTIMA E AUTORIZZATA dalle autorità competenti il 25 aprile 2016. Motivo la consegna della lettera qui pubblicata.


 Cliccare sulle singole pagine per leggerne il contenuto
L'azienda lamenta che il sindacato non abbia accolto la sua richiesta di spostare l'assemblea in una data diversa: la richiesta è legittima, ma non vincolante. Le assemblee sindacali, per il diritto del lavoro italiano, sono INDETTE dalle OO.SS., che possono collocarle quando vogliono. Solo la prefettura può bloccare un'assemblea per termini di legge, e questo il 25 aprile 2016 non è accaduto. L'AZIENDA NON PUÒ PRETENDERE CHE VENGA SOSPESA O CAMBIATA LA DATA DI UNA ASSEMBLEA SINDACALE REGOLARMENTE AUTORIZZATA. TANTO MENO NON PUÒ POI FAR PARTIRE AZIONI DISCIPLINARI (!!!) PER CHI VI HA PARTECIPATO!
L'entità di questa azione è gravissima: azioni disciplinari per aver partecipato a un'assemblea sindacale regolarmente autorizzata. Se non può garantire il servizio (cosa falsa, perché in passato come anche il 25 aprile 2016 è stato chiamato del personale esterno o fatte delle sostituzioni per coprire il servizio), l'azienda non può andare contro il sindacato o, peggio, contro i lavoratori che partecipano alle assemblee.
La cosa che rende maggiormente ridicola (e non solo grave) la faccenda è che le lettere sono state consegnate anche a lavoratori e a lavoratrici che il 25 aprile erano a casa di riposo, non erano in turno e che perciò hanno impiegato il loro tempo libero come meglio gli aggradava, in questo caso per partecipare a un'assemblea sindacale del loro sindacato.
Abbiamo scoperto questa mattina che tutte e tre le cooperative formanti l'ATI La Corte Reale sono in gara per il nuovo appalto, sia la REAR coop, che la Copat che la Coopculture; la REAR e la Copat, come nel 2008, si presentano insieme.
Non ci stancheremo mai di dire che una di queste cooperative, la REAR coop, è la cooperativa di famiglia di Mauro Laus, consigliere regionale PD, oggi Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, già presidente di questa cooperativa e oggi, vista la sua carriera politica ha lasciato la cooperativa... a sua cognata, con sua moglie consigliere. Non ci stancheremo di dire che questo, per noi, è un CONFLITTO D'INTERESSI grande come una casa, visto che la REAR da più di dieci anni vince appalti pubblici cittadini e regionali con pochissima concorrenza (visti anche gli stipendi da fame che paga ai suoi lavoratori, 4€ netti all'ora). Almeno lo sa il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte (facente parte del maggior partito di sinistra, il PD), che la sua cooperativa di famiglia avvalla azioni antisindacali?
La responsabilità di questa azione intimidatoria è di queste tre cooperative, ma ci chiediamo: il Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale, che è un ente in gran parte pubblico (con Regione Piemonte, Comune di Venaria Reale e Ministero dei Beni Culturali) è a conoscenza di una condotta antisindacale di questo calibro? O forse fa comodo far finta di niente? Speriamo che i nostri dubbi siano nella parte del torto e di essere smentiti al più presto dal Consorzio stesso.
È CHIARO CHE STIAMO SUBENDO INTIMIDAZIONI E ATTACCHI, CHE VANNO ANCHE CONTRO IL NOSTRO DIRITTO SINDACALE DI PROTESTARE, SECONDO LA LEGGE, CONTRO UNA SITUAZIONE CHE CI VEDE SUBIRE IL 38% DEL TAGLIO DEL LAVORO, MENO FINANZIAMENTI PER IL NOSTRO LAVORO (UN MILIONE DI EURO), MANCANZA DI SICUREZZA SU CONTRATTI E TOTALE RIASSUNZIONE, SERVIZI MESSI IN CONCESSIONE E ALLA MERCÈ DELLE CAPACITÀ FINANZIARIE DI CHI VINCERÀ L'APPALTO.
Molti lavoratori e lavoratrici hanno oggi rifiutato di prendere e firmare la lettera, il sindacato maggioritario in Reggia, la USB, ha tranquillizzato i suoi iscritti confermando l'illegittimità delle lettere e la loro immediata contestazione: ora se ne occuperanno loro nelle sedi opportune.

Ci domandiamo quindi: sono queste le vostre carte? Queste le carte che calate dal vostro mazzo? Sembrano un po' vuote, se pensate di fermare un fronte molto compatto nella lotta contro questa gara d'appalto.

Nessun commento:

Posta un commento