Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

sabato 30 aprile 2016

PIÙ TAGLI... PIÙ CODE come salvare la Venaria Reale

Il 24 e il 25 aprile 2016 la Reggia di Venaria ha avuto un ammontare di ingressi pari a circa 55000. 
Esatto, CINQUANTACINQUEMILA INGRESSI. In due giorni. Tanti, vero?

Giustamente il comitato elettorale di Piero Fassino cita i successi della Torino (e cintura) turistica...

Ovviamente il merito va al luogo, magnifico, alle belle giornate, alla passione di tanti torinesi, piemontesi e turisti che stanno semrpe più scoprendo un gioiello che stupisce sempre. E forse anche merito un po' nostro, che cerchiamo di accogliere con gentilezza e professionalità i tanti visitatori, anche in questo periodo dove non è facile essere sorridenti.

Anche il candidato sindaco alla città metropolitana di Torino Piero Fassino (sindaco uscente) ha ricordato questi numeri e questo successo forse imprevedibile. C'è una cosa che però Piero Fassino e il suo comitato elettorale dimenticano di citare sempre: il tanto famigerato taglio del 40% che vivremo con il nuovo appalto.
Tralasciamo pure gli altri aspetti critici di questa gara d'appalto "scientifica e rigorosa" (cit.!), aspetti come la clausola sociale, lo stipendio, la concessione in esterno di molti servizi... 
Fermiamoci solo a quel 38-40% prospettato (qui spieghiamo bene il perché della cifra): come si farà a continuare a garantire un accoglienza DECENTE (almeno) con tutte quelle ore di servizio in meno? Saremo tutti a chiamata? Benissimo, evviva, addio allo stipendio fisso... Ma sempre meno ore saranno per il visitatore, da 113000 a 71000!

Ecco perché i tagli del 40% sono assurdi se non ridicoli

Già ora il personale scarseggia, eppure il Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale e il suo direttore Mario Turetta, appoggiato da molti consiglieri regionali PD, come Mauro Laus ("Ma chi? quello della cooperativa di famiglia REAR, che gestisce la stragrande maggioranza dei musei torinesi pagando 4€ i suoi lavoratori?" Sì lui, ma non ditelo a Chiamparino, ancora si parla di conflitto d'interesse...), o come l'assessore alla cultura Antonella Parigi ("Ma chi? quella che definisce un 40% di ore in meno solo razionalizzazioni e non tagli?" Sì, lei, ma non ditelo a Chiamparino che non sa fare di conto...), hanno deciso di andare avanti con la gara d'appalto.

Noi proveremo a far cambiare loro idea, perché non è un danno solo a noi, ma anche alla Venaria Reale che loro decantano tanto senza aver provato per almeno un giorno l'emozione di vedere le facce di stupore dei bambini entrando nella Galleria Grande, il sorriso di una vecchia venariese che non credeva di avere la possibilità in vita sua di vedere restaurata la Reggia, l'arrabbiatura di un visitatore a disagio per via della cartellonistica carente o per gli orari indicati sbagliati... noi viviamo la Venaria e i suoi ospiti ogni giorno, voi volete tagliare questo vissuto e questo potenziale.
Marco Grimaldi (SEL) e il suo intervento al Consiglio Regionale in nostro favore

Domani, festa dei lavoratori, noi scioperiamo. E sia chiaro, è ovvio che scioperiamo per i nostri diritti, questo è fuori discussione. Ma salvando noi, vogliamo anche salvare quel patrimonio che voi indegnamente credete di amministrare al meglio.

giovedì 28 aprile 2016

COMUNICATO STAMPA USB - COORDINAMENTO PROVINCIALE LAVORO PRIVATO DI TORINO - Reggia di Venaria Reale

Torino, 26/04/2016

Il bando di gara n.2/2016 del Consorzio La Venaria Reale, avente ad oggetto l’affidamento in procedura mista (appalto e concessione) dei servizi di gestione della Reggia (sorveglianza, accoglienza, biglietteria, didattica, call-center), è stato oggetto di circostanziata denuncia, perché illegittimo almeno sotto il profilo della tutela del lavoro, da parte di 47 lavoratori addetti a tali servizi (in totale sono 103) nonché dalle O.O.S.S USB LAVORO PRIVATO TORINO E USB CONFEDERAZIONE PIEMONTE, con la assistenza dell’Avv. Domenico Fragapane.
In particolare, i predetti lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno formalmente contestato al Consorzio le ragioni di illegittimità di una gara che disattende gli impegni già ufficialmente assunti dal Consorzio per la tutela dei lavoratori addetti ai servizi di gestione della Reggia, ed hanno conseguentemente diffidato il Consorzio stesso a ritirare in autotutela il bando di gara, prendendo atto della illegittimità di una procedura che , oltre a prevedere una netta riduzione del servizio (e conseguente esubero del personale oggi operante), non contiene al suo interno la obbligatorietà delle attuali tutele dei lavoratori e nemmeno una clausola che garantisca la continuità nel rapporto di lavoro.

Uno degli elementi fondanti la predetta diffida è l'assenza nel bando di gara delle precise condizioni economiche e normative atte a definire il livello di tutela dei lavoratori (e quindi il costo del lavoro in appalto), condizioni che sono state oggetto di un Protocollo d’Intesa siglato il 28 settembre del 2010 tra O.O.S.S e il Consorzio La Venaria Reale; in tale Accordo le parti hanno identificato nel CCNL Federculture la norma collettiva equa e congrua rispetto ai servizi prestati e al lavoro svolto.
Il fatto che il Consorzio disattenda ora a quanto sottoscritto nel 2010 rispetto alle condizioni economiche e normative da applicare in Reggia non sembra ai lavoratori e alle O.O.S.S per niente legittimo.
Per tali ragioni i lavoratori e i Sindacati intendono porre all’Amministrazione la questione della responsabilità rispetto ai propri atti e al contempo affiancano all’azione sindacale e politica la via legale.

Con ciò non s’intende per niente esaurito il percorso di agitazione e di contrasto sindacale alla situazione venutasi a creare: a tal proposito è d’obbligo ricordare che il giorno 1 MAGGIO 2016 i lavoratori della Reggia hanno dichiarato uno sciopero dell’intera giornata.


P/USB LAVORO PRIVATO
E.MICCOLI



La nostra dignità, il nostro lavoro valgono più di 7000 voti


Ormai siamo vicini allo sciopero indetto dall'organizzazione sindacale maggioritaria in Reggia, la USB, il primo maggio. In questi mesi abbiamo chiesto aiuto e ascolto a tutte le forze politiche, dal PD al M5S fino a SEL... abbiamo chiesto ascolto e interventi contro i nostri tagli a tutte le istituzioni interessate, dal comune di Venaria alla Regione Piemonte; abbiamo ricevuto solo il sostegno di Marco Grilmaldi (SEL) e Francesca Frediani (M5S) e, tra i candidati sindaco alla città metropolitana di Torino, di Giorgio Airaudo e di Chiara Appendino. Anche il sindaco di Venaria, Roberto Falcone (M5S), dopo diversi tira e molla e dopo esserci presentati in corteo sotto il comune, ci ha ricevuti. Dall'attuale sindaco di Torino Piero Fassino niente, anche se in passato ha contribuito a riaccendere i riflettori per la rinascita della Venaria. Dal PD, quel partito che si vanta di essere depositario più di tutti della tradizione popolare e di sostegno alla classe lavoratrice del PCI, zero (se va bene) o addirittura falsità e attacchi alla nostra condizione: l'assessore PD alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi si nasconde dietro al mantra "non sono tagli, è una razionalizzazione" (alla faccia! 40% di razionalizzazione fa diventare lei poco razionale però! Ecco che noi la aiutiamo volentieri e le spieghiamo che si sbaglia); Mauro Laus arriva a dire che in passato per i lavoratori si sono "buttati soldi", quando la situazione del personale in reggia è già da anni precaria (e cerchiamo da anni di denunciarla qui, qui e qui). Arriva perfino a dire che non si può indicare il contratto in gara d'appalto, quando il Consiglio Regionale ha votato una delibera in cui obbliga invece l'indicazione del contratto di categoria (per noi il Federculture) negli appalti pubblici regionali (la Regione Piemonte, oltre a possedere gli spazi, è parte rilevante del cda del Consorzio che gestisce la Reggia di Venaria).
Mauro Laus, noto difensore dei diritti dei lavoratori, spiega che si sono buttati soldi per il personale e che non si può garantire uno specifico contratto. Sbaglia. Mente o è solo distratto?
Sarebbe bello chiedere al candidato e sindaco uscente Piero Fassino se accetta che la Venaria perda lavoratori e servizi, dopo molti anni faticosi di restauro e di affermazione turistica: era quello che immaginava nel 1996 quando in quella notte venne con Walter Veltroni e si stupì di quel rudere che nessuno conosceva? Ebbene, noi quel rudere divenuto bellezza per tutti lo custodiamo, lo apriamo e lo spieghiamo anche ai 55mila visitatori che tra il 24 e il 25 aprile sono venuti alla Venaria e di cui si è tanto vantato. Non è lasciando noi a casa che si aiuta a rendere Torino e cintura mete turistiche ambite. Vorremmo chiedere tutto questo, ma né dal sindaco PD Fassino e da nessuno di quel partito c'è stata una reale volontà di ascolto dei nostri problemi e del rischio che corre la Venaria Reale

Ma poi abbiamo capito perché.

La matematica è regina e sovrana in questa faccenda, cosa possiamo fare noi contro questa regina "razionalizzante" (come direbbe la Parigi)?

Perfomance istituzionale
Mauro Laus, consigliere regionale PD, arrivato in Regione grazie a 7000 e più voti ottenuti, è l'ex presidente della temuta REAR (cooperativa leader negli appalti pubblici in musei, teatri, servizi bibliotecari, ecc... con migliaia e migliaia di dipendenti-soci), che ha licenziato senza giusta causa 5 persone (qui all'epoca raccontammo l'accaduto, qui altri epigoni anche politici della vicenda), che paga 4€ netti all'ora i suoi soci senza tutele e orari garantiti, che vince ogni concorrenza con il massimo ribasso sugli stipendi, facendo paura ad altre cooperative e aziende che a Torino non riescono a vincere da anni appalti importanti in cui la REAR è presente... Da quando Mauro Laus, oggi presidente del Consiglio Regionale piemontese, ha fatto carriera politica la sua "creatura" è passata in mano alla cognata, Valeria Cardone, rimanendo un affare di famiglia. Qualcuno, anche se non va più di moda, griderebbe al conflitto di interesse (omioddio!).
Noi non sappiamo se la REAR vincerà la gara d'appalto, anche se sembra avere tutte le carte in regola per vincere questa gara visto che la gara garantisce molti strumenti che la facilitano nell'impresa (dalla mancanza di una chiara clausola sociale alla non identificazione di un contratto da adottare), ma sappiamo che per il PD piemontese probabilmente 7000 voti pesano più dei nostri 103 (più rispettive famiglie che manteniamo). 

Quello che 7000 voti ottenuti con Mauro Laus non possono eguagliare è la nostra dignità. E anche la vostra.


Noi non ci stiamo. 
Non permetteremo di avere il nostro stipendio dimezzato, le nostre tutele cancellate, i nostri orari diminuiti per l'interesse di qualcuno, che sia Laus o un altro, che vuole offrire un servizio alla Venaria Reale facendo la cresta sulle nostre vite e sul peggiore servizio che il 40% di tagli porterà.

Citiamo le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato il 25 aprile appena trascorso: "È sempre tempo di Resistenza".
Caro presidente Laus, che in questi mesi, in questi anni, ci ha solo buttato addosso fango dall'alto della sua posizione e della sua fortuna economica ottenuta con i 4€ netti sputati dei suoi lavoratori: stia tranquillo, noi quel consiglio lo abbiamo recepito. 

Ci vediamo il primo maggio.




APPENDICE.: per gli smemorati, ecco cosa accadde dopo il sostegno del regista inglese Ken Loach di fronte al licenziamento di alcuni soci REAR dalla Mole Antonelliana e che figuraccia colossale fece fare allora Mauro Laus a tutti noi:

Nel 2014 Mauro Laus, dopo queste perfomance, è stato eletto dalla maggioranza di centrosinistra Presidente del Consiglio Regionale piemontese. Attendiamo altre perfomance con contorno di conflitto d'interesse.

mercoledì 20 aprile 2016

Cronaca di un lunedì: come il Direttore ci ha urlato la sua verità


Lunedì 11/04/2016, i lavoratori in appalto della Reggia di Venaria, prossimi a ricevere un taglio del 40%, si riuniscono al mattino per dar vita ad un corteo dal Comune di Torino fino in via Bertola, al di sotto degli uffici dell'assessorato alla cultura della regione Piemonte.
Giunti in loco, i partecipanti impediscono la viabilità, fino a quando l'assessore Parigi non avesse ricevuto i lavoratori. La richiesta viene accolta dalla vice assessor alla cultura e l'incontro trova adempimento solo nel pomeriggio, alla discussione partecipa altresì il Direttore della Venaria Mario Turetta e l'assessore Parigi.

Occorre precisare che il Direttore ha da sempre rifiutato ad incontrare la delegazione portavoce dei lavoratori, giustificando ciò dicendo che non sono dipendenti diretti, ma solo in appalto, e che periò non è tenuto a riceverli. I dipendenti così solo dopo più di un anno dall'inizio della sua direzione, imposta dal Ministro Franceschini (senza regolare concorso), riescono ad incontrarlo a seguito della richiesta della Parigi.

Il tanto atteso incontro con il Direttore Mario Turetta prende avvio alle ore 16 presso gli uffici della regione siti in via Bertola.

Come prima accennato, alla discussione prendono parte l'assessora Parigi, il Direttore della Venaria, due esponenti del consorzio nonché responsabili del procedimento di gara, tre avvocati a loro tutela ed una delegazione dei lavoratori.
I rappresentanti sindacali rilevano alcune problematicità presenti nel bando di gara, tra le quali: un taglio del monte ore del 38%; scorporare l'organico rendendo alcuni servizi in concessione privi di garanzia (in quanto soggetti a discrezionalità del contraente); l'insoddisfacente clausola sociale ed il mancato inquadramento contrattuale.
Il Direttore sostiene (anche con urla rivolte ai delegati sindacali presenti) che si tratta di una razionalizzazione, che l'eventuale taglio ammonta al 10% (qui confutiamo tale versione) e pone a sostegno della sua tesi la crescita dei servizi in concessione prendendo come modello il museo Egizio di Torino.
Alla richiesta del sindacato di verbalizzare quanto detto, Turetta si nega e conclude il suo intervento augurandosi che i partecipando al bando dispongano di una valida proposta e che i servizi in concessione godano di un futuro prospero.

Superfluo affermare che con l'augurio non si mangia, con l'augurio non si hanno garanzie e con l'augurio non si costruisce un futuro, insomma servono ben altri presupposti per favorire una sicurezza ed una stabilità economica di cui già oggi a stento godono i lavoratori della Venaria, con una paga al limite della sussistenza e i continui cambi di appalto.

L'assessore Parigi è parsa remissiva nei confronti delle indicazioni del Direttore, ribadendo che la sua presenza all'incontro era legittimata da una cortesia, limitandosi a chiedere trasparenza da parte del consorzio. Muove verso i lavoratori il consiglio di non temere il cambiamento. Essi replicano di essere favorevoli al cambiamento se questo è promotore di crescita e miglioramento, comprensivo di garanzie e tutele. Pare non essere questo il caso.

Insomma, il Direttore si è dimostrato del tutto insensibile alla causa ribadendo più volte che questa gara è quanto di meglio potesse realizzare. Quanto sostenuto lascia intendere che l'interesse dell'aumento dei profitti dei consorziati, è maggiore rispetto alla sorte dei 103 lavoratori che da 9 anni sono parte integrante del complesso di cui lui stesso è direttore.
Mario Turetta conclude il suo intervento facendo sfoggio dei molteplici complimenti ricevuti per il bando da esso sostituito... i 103 lavoratori non sostengono le lusinghe.

Il colloquio termina senza un punto d'incontro. Il consorzio si è dimostrato irremovibile e difende a spada tratta questo bando di gara; i lavoratori la pensano in tutt'altro modo, ritenendo necessario ritirarlo IMMEDIATAMENTE.

giovedì 14 aprile 2016

DIAMO I NUMERI! Qual è il vero ammontare del taglio alla Venaria?


In queste settimane, per fortuna, la stampa locale (e anche nazionale, in particolare Il Manifesto) si è interessata alla vicenda dei tagli e della mancata sicurezza di riassunzione dei lavoratori e delle lavoratrici della Reggia di Venaria Reale.

Il Consorzio che ha fatto questi tagli in maniera "rigorosa e scientifica" (parafrasando le parole del direttore Mario Turetta riferite a come è stata costruita la gara d'appalto) si è subito mosso per smentire lavoratori e sindacati. Come? Dicendo che i tagli sono SOLO (sic) del 10-15%.

Tralasciando il fatto che un taglio del 10-15%, in un museo che nelle festività di Pasqua ha visto un flusso di visitatori che si aggirava intorno ai 27000, non è giustificable, ci domandiamo chi abbia prodotto questi calcoli poco rigorosi e poco scientifici.

Ma allora, i tagli sono del 38-40% (come dicono i lavoratori) o del 10-15% (come dice il direttore)?

C'è un solo un modo per scoprirlo, sapete come? Beh, facendo una bella operazione matematica!

A oggi le ore dei servizi in appalto da garantire sono 113000.
Nella nuova gara d'appalto (si può verificare qui, tutto è pubblico) sono previste 71000 ore.

Ora, come alle scuole medie facciamo la nostra bella proporzione (ci state seguendo? Sì lo sappiamo, sono calcoli difficilissimi, ma seguiteci passo per passo e forse si capisce)

113000 : 71000 = 100 : R

R = (71000x100)/113000 =
= 7100000/113000 = 62,83

Quindi le ore lavorate saranno il 62% circa di quelle attuali. Quanto saranno allora i tagli? Mi raccomando amici, seguiti bene che la prossima operazione forse è la più difficile di tutte:

100 - 62 = 38

Esatto! I tagli saranno del 38%!!!

Ora ci preme mettere a disposizione dei matematici del Consorzio e del direttore Turetta questa nostra difficilissma scoperta, sperando che possano seguire ogni passo e comprenderla per bene. Se ci sono ulteriori problemi o dei passaggi troppo difficili nessun problema, ci trovate in sala e potete chiederci... o almeno, ci trovate fino a quando le nostre ore non saranno tagliate di circa il 38%, poi dopo purtroppo i calcoli li dovrete far da soli.

LA REGGIA HA GIÀ TAGLIATO LE DIVISE DA ANNI... i prossimi tagli siamo noi!



Da un paio di giorni, se un visitatore entra a visitare la Reggia di Venaria, troverà il personale, che da nove anni accoglie e cura le visite, in un vestiario un po' "sportivo": i lavoratori e le lavoratrici dei servizi in appalto, che rischiano il 40% di tagli con la nuova gara d'appalto in corso indetta dal Consorzio che gestisce la reggia sabauda, hanno deciso di lasciare a casa le divise... prima di rimanere loro stessi a casa!

Articolo su La Stampa di Torino

In realtà questo gesto, che mira a guadagnarsi un po' di visibilità tra i media, prende due piccioni con una fava: i lavoratori e le lavoratrici con questo gesto stanno protestando anche contro i tagli che l'azienda in appalto (l'ATI La Corte Reale scrl) ha già fatto riguardo le divise... LA PRIMA A NON FORNIRE LE DOVUTE DIVISE È PROPRIO L'AZIENDA! È una richiesta/rivendicazione non nuova alla Reggia di Venaria. Ecco il perché.

Molti di noi da quattro anni (dall'inizio dell'ultimo appalto) hanno ricevuto un solo completo di giacca/camicia/foulard/cravatta/pantalone. E basta.
Essendo la qualità parecchio bassa, dopo qualche mese o la giacca si è sfilacciata, o i pantaloni si sono bucati, o la cravatta si è "autodistrutta".

Qualche cambio è stato dato, è vero, ma col contagocce: una cravatta qua, qualche pantalone là, a volte di taglia diversa per carenza d'inventario... ma poi di nuovo da capo. Lavorando sei giorni su sette, avendo la maggior parte dei lavoratori un solo completo, vista anche la bassa qualità degli indumenti, l'usura è scontata. E dopo una toppa, e dopo un altra, ecco che è da anni che i lavoratori e le lavoratrici sono costretti già per necessità a prendere dal proprio guardaroba il vestiario per poter accogliere, nel miglior modo possibile, chi fa tanti o pochi kilometri di viaggio per godersi la Venaria Reale.

In passato per assurdo l'azienda (ATI composta da tre cooperative, la Coopculture, la Copat e la famosa REAR, il cui rapporto con la Reggia è riassunto qui) ha ammesso che non poteva rifornire i lavoratori con nuove divise, giustificando una mancanza di fondi (da chi? dal Consorzio?), ma ha mandato delle lettere per mancato uso dell'abbigliamento come da mansionario.
Quindi, in uno stato di schizzofrenia, i/le lavoratori/trici non potevano mettere la propria unica divisa bucata e logora, ma neanche venire al lavoro con  un abbigliamento proprio consono. 
COSA AVREBBERO DOVUTO FARE?
Inoltre nei mesi invernali la divisa fornita non è adatta, troppo leggera (in controluce si può vedere attraverso ai pantaloni), vista la temperatura in certi ambienti della Reggia in quella stagione, come il Bookshop, la Chiesa e certe sale delle mostre temporanee. Anche in questo caso chi ha provato a "osare" a mettersi dei pantaloni/giacca un po' più pesanti ha ricevuto una lettera disciplinare: bisogna stare al freddo, con pantaloni e giacche leggeri e bucati.
Tutte queste lettere, perché assurde, sono state contestate una per volta e per forza di cose ritirate, tanto che poi l'azienda ha sottoscritto con i sindacati, coinvolgendo anche i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, un'intesa firmata il 17 febbraio 2014 che prevede questo:
"Le OO.SS. e i RLS lamentano la mancanza di indumenti di ricambio e l'inadeguatezza degli stessi. L'azienda ne prende atto, ma dichiara l'impossibilità economica momentanea, di adempiere alla adeguata fornitura. I lavoratori si impegnano a utilizzare la divisa fornita ed in mancanza della stessa a usare indumenti decorosi, l'azienda non ricorrerà a provvedimenti disciplinari della divisa."
Ma detto tutto ciò, vista l'iniziativa #nodivisaziendale che da due giorni è partita alla Reggia, i lavoratori e le lavoratrici dei servizi in appalto da oggi hanno incominciato nuovamente a ricevere le lettere disciplinari; nella presente mattinata una quindicina.
I lavoratori e le lavoratrici dei servizi in appalto sapevano dell'eventualità di lettere, anche alla luce delle passate contestazioni disciplinari; ma sono anche contro OGNI FORMA DI TAGLIO, non solo (e soprattutto!) contro quelli sulla propria pelle, ma anche quelli che immiseriscono e rendono poco dignitoso il loro lavoro e la visita di chi viene alla Venaria. La cultura giustamente (e finalmente) è sulla bocca di tutti i politici e le istituzioni di questo Paese, sottolineando che è la nostra principale industria. Se però si è coerenti allora bisogna INVESTIRE nella cultura: lo diciamo alle istituzioni e al Consorzio che finanzia i servizi in appalto a Venaria, comprate un paio di giacche in più e cancellate i tagli alle ore di servizio per i visitatori (circa il 40%), i quali non chiedono nient'altro che essere ben accolti su tutti gli aspetti del loro soggiorno.


mercoledì 6 aprile 2016

Quanto può far male una forbice? Tagli di ieri e di oggi alla Reggia di Venaria


COSA STA ACCADENDO ALLA REGGIA DI VENARIA?
Odore di tagli alla Reggia di Venaria. Tagli agli sprechi? No. Taglio di personale. Quello che sta alla base della filiera, quello subappaltato ma fondamentale perché è quello che cura la cosa più preziosa che possiede la Venaria: i suoi visitatori.
Infatti dopo quasi nove anni di attività, la nuova gara d'appalto per i servizi di sorveglianza, assistenza, custodia, accoglienza, biglietteria, call center e attività didattiche, indetta dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale (l'ente che gestisce la reggia sabauda), ha deciso di:
- tagliare del 40 per cento circa le ore di servizio (da 113000 a 71000);
- non pagare i futuri servizi di attività didattiche, accoglienza e call center (saranno in concessione e sul spalle dell'azienda/cooperativa che vincerà l'appalto); 
- ridurre la paga oraria;
- non fissare il contratto di categoria;
- non garantire ai lavoratori già in servizio il totale assorbimento.

Insomma, può bastare (e avanzare) per giustificare la forte mobilitazione che i 103 addetti di sala, biglietteria, call center, accoglienza e didattica hanno fatto partire. Il 4 aprile 2016 in prefettura il sindacato USB era presente, chiamato dal Prefetto di Torino, con una nutrita delegazione di lavoratori e lavoratrici, per incontrare il Consorzio e trovare una conciliazione: il Consorzio non si è presentato. Sembrano ormai inevitabili futuri scioperi nel mese di aprile per tentare di obbligare il Consorzio a ritirare la gara d'appalto.

PIÙ VISITATORI, MENO LAVORATORI PER ACCOGLIERLI.
Un taglio incredibile e difficile da credere, visti anche gli ultimi successi di pubblico che la Venaria Reale ha avuto in queste settimane a ridosso delle festività pasquali. Risultati di cui lo stesso Consorzio si vanta e declama a gran voce: ben 14000 visitatori solo a Pasquetta. Anche La Repubblica ne ha parlato. Da Sabato Santo a Pasquetta in tutto 25700 visitatori. Il pienone non sembra fermarsi, perciò neanche il successo della Venaria, che ha aperto da poco una grande mostra sul fotografo Steve McCurry.
Tantissimi visitatori, ma meno addetti per accoglierli, guidarli, aiutarli a godersi un patrimonio UNESCO che dal 2007 incanta moltissime persone. Tagliare del 40 per cento i servizi aiuterà i visitatori oppure no?

LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO: NON È UNA NOVITÀ.
Ma questi sono solo gli ultimi e più vistosi tagli che il Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale - di cui Mario Turetta è direttore - ha fatto, gli ultimi di una serie che proviamo a riassumere qui. Tutti tagli che penalizzano certamente i lavoratori, ma anche il servizio per i visitatori, che pagano regolarmente il loro biglietto.
Di fronte a forti tagli già avvenuti in questi anni, l'ulteriore taglio del 40 per cento di quello che è rimasto è maggiormente incomprensibile. Proviamo allora a capire cosa già oggi si è tagliato, per rendersi conto di quanto il servizio già ridotto funzioni o meno. Qui di seguito confrontiamo la situazione in alcuni ambienti.

LE SALE INTERNE
Nel 2007/08 quando la Reggia aveva aperto i battenti aveva ovviamente bisogno di molto personale, sia perché è sintomatico per ogni attività di nuova apertura, ma anche per le enormi aspettative e il grande successo che ha avuto fin dall'inizio. Quindi dopo i primi mesi di assestamento e di una maggiore razionalizzazione del personale ecco quali erano le sale presidiate:
Le postazioni con G cerchiata in arancione, nel periodo 2008-2012 - Piano Seminterrato

Le postazioni con G cerchiata in arancione, nel periodo 2008-2012 - Piano Nobile
Nel 2012 parte il nuovo appalto e dopo qualche mese ecco ulteriori tagli, questa volta non per una sintomatica organizzazione dopo i primi mesi di grande afflusso di gente, ma per far cassa:
Le postazioni con G cerchiata in arancione, nel periodo 2012- oggi - Piano Seminterrato
Le postazioni con G cerchiata in arancione, nel periodo 2012- oggi - Piano Nobile
Si può notare come nel Piano seminterrato siano spariti ben otto lavoratori su quattordici, lasciando un solo addetto con mansioni di primo soccorso, accoglienza e sorveglianza per le prime sale di visita (dalla sala 1 alla sala 13). Ma anche al Piano Nobile i tagli si vedono, tanto che la sala più famosa e bella della Reggia perde il presidio fisso, cosa già denunciata su questo blog il 15 ottobre 2012, documentando come ciò portasse a gravi problemi di sicurezza e incuria.
Nel computo non sono state calcolare le sale che dal 2008 a oggi si sono aggiunte perché restaurate e aperte al pubblico, dedicate alle mostre temporanee, cioè quelle de Le Sale delle Arti, delle Scuderie e della Citroniera. Si sono aggiunte sale e mostre, ma si è tagliato il personale. 

I GIARDINI
Di sicuro i bei giardini della Reggia sono quelli che hanno subito i tagli più cospicui, benché nel corso degli anni si siano aperte anche qui sempre nuove zone, come i Potager Royal (gli orti).
Secondo voi quante persone di servizio ci sono per guardare gli 80 ettari dei giardini e per esser d'aiuto a chi vi fa visita? Cinque? Quattro? Due?
Uno.
Sì, avete letto bene. Uno. 1 su 80 ettari.
Un solo addetto che, dotato di macchinina, non può però allontanarsi dagli specchi d'acqua della Peschiera e del Canale Centrale.
Andiamo con ordine, qui invece la presenza di addetti dal 2008 al 2012:

Invece oggi la situazione è, tristemente, questa:
A parte l'ingresso 1 (la Torre dell'Orologio), su cinque addetti ai giardini ne è rimasto uno, che però, ripetiamo, non può spostarsi ovunque. 
Andiamo allora a guardare la copertura del servizio, prima e dopo i tagli del 2012


La copertura totale dei giardini PRIMA del 2012 (a destra la zona del potager royal in nero, ancora non pronta e chiusa al pubblico)
La copertura totale dei giardini DOPO il 2012 (a destra la zona del potager royal aperta e fruibile)
Perciò, di fronte a un aumentare dell'area visitabile, si è scelto di tagliare personale. L'unico rimasto è l'addetto con la macchinina per il controllo degli specchi d'acqua, imposto dall'ASL. 

NON BASTA? LA TEORIA DEI GIOCHI
Quindi dal 2012 a oggi la Reggia di Venaria ha già avuto (e subito) diversi cospicui tagli. Possono bastare? A quanto pare no. È rimasto ben poco, ma di questo "ben poco" si vuole toglierne il 40 per cento. Inoltre non si garantisce il contratto nazionale di categoria Federculture. Lo stipendio medio in Reggia si aggira intorno ai 800-900 euro, la maggior parte dei contratti sono part-time, la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici hanno una famiglia da mantenere. 
La Teoria dei Giochi è quella tattica che porta a scelte individuali per il massimo guadagno di tutti: se ci guadagniamo un po' tutti non posso che vincere anch'io. Perciò la domanda con cui vorremmo chiudere è: non converrebbe a tutti, Consorzio, visitatori, lavoratori, Regione Piemonte, non fare ulteriori tagli visti già quelli avvenuti in passato?
Si attendono logiche e sensate risposte, il più possibile sagge e concrete.