FESTA DEI LAVORATORI: SCIOPERO, CORTEO E PRESIDIO ALLA REGGIA DI VENARIA. OGNI GIORNO VIVIAMO UN PRIMO MAGGIO.
Anche
quest’anno ha sfilato il corteo del primo maggio, un po’ bagnato
ma molto sentito, nelle principali vie del centro storico di Torino,
è partito da piazza Vittorio per arrivare in piazza San Carlo, con
una imprevista lunga sosta in piazza Castello che ha deciso la
Polizia per non disturbare il comizio di Fassino. Anche noi abbiamo
partecipato e portato i nostri striscioni per queste vie e sul palco
in piazza San Carlo.
L’USB,
il più partecipato sindacato in Reggia, il primo maggio ha indetto lo
sciopero di tutto il giorno, noi lavoratori della Reggia abbiamo
aderito in massa, un numero al di sopra di ogni più ottimistica
aspettativa; 13 erano i precettati dall’azienda per garantire la
fruizione parziale del complesso e la sicurezza di visita, secondo le nuove normative in quanto i musei sono diventati "servizi essenziali".
I
motivi che ci hanno uniti in questa scelta sono molti, per noi non si
è trattato solo di onorare questo giorno di festa per i lavoratori,
non solo la protesta per il grave peggioramento o cancellazione delle
tutele dei lavoratori: l’abolizione dell’articolo 18, il Jobs
Act e il nuovo codice degli appalti.
Si
aggiunge a questa chiara volontà di indebolire il lavoratore da
parte del governo, il fatto di essere legati a cooperative a cui
viene data la gestione in subappalto dal nostro reale “datore” o
che lo è indirettamente Il Consorzio per la valorizzazione della
Venaria Reale. Le cooperative si aggiudicano la gara per 4-3 anni a
volte rinnovabili, seguono i ricorsi e successivi cambi di
cooperativa, una volta assestato il nuovo rapporto lavorativo scade,
arriva nuovamente il caos, ancora l’incertezza. Ad ogni cambio
appalto ci aspettano nuove lotte per il mantenimento del nostro posto
di lavoro, per un contratto e una retribuzione dignitose, nei bandi
sono inserite sempre nuove sorprese, qualche trappola pronta a
scattare.
Questo
corrente è il nono anno in queste condizioni, il più AVVINCENTE
grazie al nuovo direttore Mario Turetta che prevede nella gara in
svolgimento il taglio del 38% del personale della Reggia, senza
dichiarare lo stato di crisi, in cui non è inserita una blandissima clausola
sociale o il contratto di riferimento. Il nostro direttore ci sta
costringendo a vivere ripetutamente il primo maggio per le strade e le
piazze tra Torino e Venaria, per far sentire la nostra voce a chi
possa e voglia interrompere questa ingiustizia, mentre lui non vuole ricevere o
ascoltare i nostri delegati.
Il
primo maggio, nel pomeriggio, il nostro corteo da Torino si è spostato
davanti la Reggia, un presidio anche davanti la coda formata davanti
la biglietteria, i nostri delegati hanno preso la parola a turno e
evidenziato i motivi che hanno costretto l’assenza dal personale in
Reggia, e scusarsi dei conseguenti disagi che stavano vivendo.
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