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FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

mercoledì 28 marzo 2012

Questioni di bilancio...

Venaria, spunta un buco di 3,8 milioni

IL BUCO c'è e non è di poco conto. I dati esatti si avranno solo a giugno, ma Alberto Vanelli, vicepresidente esecutivo di "Italia 150", tira già le prime somme: «Su 38 milioni di euro di bilancio triennale il disavanzo è di 3 milioni e 800 mila euro, la situazione è preoccupante ma non drammatica». L'occasione per tracciare il quadro dell'attività e del bilancio è stata l'audizione in Commissione cultura, presieduta da Luca Cassiani. Vanelli considera di riuscire, nel corso del 2012, a recuperare un po' di risorse. L'attività del Comitato cesserà a fine dicembre. Dalla Regione e da altre fonti dovrebbe arrivare quasi 1 milione di euro, soldi che riguardano attività sportive. Il che vuol dire scendere a 2,8 milioni di rosso, sempre che gli enti, come hanno fatto fino ad ora, versino le somme promesse. «Il Comune, così come la Regione e la Provincia hanno saldato tutto al momento - dice Vanelli - i primi dodici milioni a testa, la Provincia 3 milioni». Poi ci sarà il passaggio delle ex Ogr alla Fondazione Crt.
L'organizzazione, per mettere a norma i locali, ha speso 11 milioni di euro. Lavori che, sulla base di una perizia, valgono circa tre milioni di euro che Crt dovrebbe riconoscere all'atto dell'acquisto. E in più c'è il materiale, in parte servito per l'allestimento della mostra, come proiettori, computere altro che dovrebbe portare in cassa, una volta venduto, un altro milione di euro.
Altra voce positiva nel 2012 deriverà dalla mostra "Fare gli Italiani" che dovrebbe portare in cassa circa 640 mila euro, anche se il disavanzo di quasi 4 milioni è dovuto, in parte, a sopravvalutazioni dello sbigliettamento delle mostre nel 2011. Si era considerato un'entrata media di 6 euro a biglietto, invece è stata solo di 4 euro. Il deficit, però, dipende anche dal mancato trasferimento di due milioni di euro da parte dello Stato sui quali c'era un impegno del precedente governo.
Il vicepresidente esecutivo ha espresso piena soddisfazione per una manifestazione che è riuscita, anche se non poteva ripetere in toto quella del 1961, spiega, quando il governo in modo univoco investì Torino del ruolo di capitale unica delle celebrazioni, fatto oggi non possibile per la «disarticolazione regionale del Paese». E forse anche da questa situazione sono derivate alcune valutazioni errate sui visitatori rispetto al quadro definitivo.
- (d. lon.)

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