Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

martedì 11 ottobre 2011

Una Mole di guai.

La REAR Società cooperativa è la cooperativa leader in ambito museale a Torino e in provincia ed è anche dal 2008 la capocordata dell'appalto che gestisce la fruizione alla Reggia di Venaria, occupandosi in particolar modo del presidio delle sale, per la sicurezza di persone e opere all'interno della struttura. Dal 2007 alla Reggia di Venaria sono presenti soprattutto due sindacati: l'USB e la CGIL. Il primo è il sindacato di maggioranza, rappresentando più della metà dei lavoratori.
Il 27 settembre 2011 la REAR, con il seguente comunicato stampa, ha deciso dopo anni di rompere ogni rapporto sindacale.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.
Perché questa drastica decisione che, a detta del sindacato, è un'azione antisindacale molto grave? Quali sono le ragioni?

Facciamo un po' il punto della situazione e per farlo faremo finta di prendere la navetta da Venaria per dirigerci in un altro punto turistico molto ambito nel panorama piemontese: LA MOLE ANTONELLIANA.
La gestione della Mole è stata appaltata anch'essa alla REAR, il cui presidente è il Consigliere Regionale del Partito Democratico Mauro Laus. Alla Mole, come in tutti i cantieri dove la REAR è presente (quindi anche a Venaria), i soci-lavoratori di questa cooperativa stanno subendo da qualche mese un decurtamento del 10% dal loro stipendio. L'azienda motiva tale decisione per via di una crisi aziendale, dovuta ai ritardi nei pagamenti da parte delle committenze.
L'azienda è in crisi e i lavoratori-soci ci rimettono il 10% del loro stipendio. Ora la cosa più divertente è sapere quanto prendono all'ora questi lavoratori: 4 euro e rotti all'ora!!!! Sì avete letto bene, 4 euro e rotti all'ora, non è un errore di stampa. Ci sono da aggiungere le condizioni di lavoro del contratto UNCI che questi lavoratori hanno: l'azienda chiede loro una disponibilità da 0 a 40 ore, senza orario fisso (in sostanza: questa settimana mi servi allora ti chiamo, la prossima vediamo). Ovviamente, facciamo finta che la REAR volesse approfittarne di questa condizione di forza, cosa succederebbe? Un lavoratore che da fastidio lo si lascia due o tre settimane a casa senza lavorare...
Alla riunione dei soci del 20 giugno del 2011 in cui si è votato questo decurtamento dallo stipendio, alcuni di essi hanno votato contro, ritenendo non giusto privarsi del 10% di 4 euro all'ora. Il giorno dopo, a detta dei lavoratori interessati, sono iniziate da parte dell'azienda le pressioni, alcuni di loro hanno ricevuto un demansionamento e una di queste colleghe è stata licenziata, senza aver mai ricevuto una lettera di richiamo in 11 anni di lavoro in REAR.
Riportiamo qui di seguito l'appassionata lettera di un nostro collega che lavora alla Mole Antonelliana, indirizzata anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Sindaco di Torino, ad altre figure istituzionali, ma credo in primo luogo indirizzata a noi tutti; potrete scaricarlo anche in pdf cliccando qui.

     
 Cliccare sulle immagini per ingrandirle.                                                
  
Da qualche mese questi lavoratori, per la prima volta in 11 anni, hanno deciso di riunirsi in un sindacato e di dialogare con l'azienda in una dialettica sindacale. Il sindacato è l'USB, quello anche presente in Reggia. Alcuni sindacalisti hanno fatto volantinaggio al di fuori della Mole (su suolo pubblico) ai lavoratori che uscivano dal loro luogo di lavoro; a detta dei sindacalisti presenti un responsabile REAR in quell'occasione ha intimato di smettere nell'immediato un'azione, a nostro parere, del tutto legittima in un Paese dove la libertà di opinione conta ancora qualcosa.
Dopo questi eventi la REAR ha rotto ogni possibile dialogo con il sindacato USB, non solo alla Mole Antonelliana, ma anche alla Reggia di Venaria. La REAR  ha così deciso che la maggioranza dei lavoratori della Reggia di Venaria non può essere difesa e rappresentata nelle questioni sindacali dal sindacato che liberamente ha scelto.
Ora, è vero che in Italia l'ultimo modello FIAT è quello imperante (sto parlando del "modello Marchionne" e non della "Panda") e con esso le aziende pretendono di scegliersi loro il sindacato con cui dialogare... però mi viene da dire: il sindacato, che funzioni bene o che funzioni male, è ancora una cosa che spetta per definizione ai lavoratori... VOLETE TOGLIERCI ANCHE QUESTO?

La USB ha una pratica legale aperta con la REAR per condotta antisindacale, per aver violato l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori; non è paradossale che il presidente della REAR sia un Consigliere Regionale del Partito Democratico, quel partito che dovrebbe, a suo dire, più di tutti far proprie le istanze dei lavoratori e delle lavoratrici? Un Consigliere Regionale PD che per primo non sa far rispettare dalla sua azienda le regole sindacali...
Concludiamo questo lungo articolo con l'invito fatto dal sindacato USB

Cliccare sopra l'immagine per ingrandirla.

Io credo che bisogna dare in qualche modo un sostegno, un aiuto o una vicinanza a questi nostri colleghi che hanno avuto solo la disgrazia di essere critici; non è questione di sigle sindacali, non è una faccenda che tocca in primo luogo al sindacato USB, ma è una questione che tocca in primo luogo noi come singoli cittadini e come singoli lavoratori di questo Paese in crisi.


Zak McKracken

1 commento:

  1. Felice della presa di coscienza dello stato si SFRUTTAMENTO dei dipendenti della Rear voglio ricordare che la stessa condizione si ripropone in TUTTI i cantieri e che, in seguito all'Assemblea da voi citata, ben 7 persone sono state licenziate. Si tratta di ragazzi giovani con mutui da pagare e tanti sogni nel cassetti, SERVITORI per anni di un sistema che li ha sfruttati, illusi e abbandonati.
    Le ripercussioni sono state numerose.
    Portate avanti questa protesta.
    Grazie a tutti.

    RispondiElimina