Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

mercoledì 28 settembre 2011

Benvenuti nel 1939

Nella nuova mostra temporanea presente alle Sale delle Arti della Reggia di Venaria, ripercorrendo la storia della Moda, del gusto e del costume italiano di questi centocinquant'anni, ci si imbatte negli anni Trenta accompagnati da un sottofondo musicale che ci ripropone le "canzonette" di quell'epoca.

Una di queste è "Mille lire al mese" di Gilberto Mazzi:


Il cantante esprime il desiderio di un italiano qualunque che all'epoca (e poi negli anni successivi) desiderava poter avere uno stipendio discreto per poter, senza esagerare, trovare la felicità... No, non si vuole essere edonisti qui, ma in effetti le "pretese" del protagonista della canzonetta sono quelle semplici di chiunque voglia vivere "in tranquillità"... come l'avere una "casettina".

Riproponiamo anche la versione più contemporanea di Daniele Silvestri, "Mille euro al mese":



E' chieder tanto anche oggi che una persona possa garantirsi col suo lavoro quel minimo di tranquillità (sociale, economica, personale...) che gli serve per poter vivere? Oggi la maggioranza di noi lavoratori della Reggia non ci arriva a Mille euro al mese... gli stipendi si aggirano circa dai 650€ (per un part-time) agli 850€ (per un full-time), ben al di sotto della soglia cantata. Come può uno pensare di poter prendere casa, o in affitto o con un mutuo? Come può uno pensare di avere "una mogliettina", cioè metter su famiglia? Come può uno pensare al futuro senza paure e ansie con le incertezze che la situazione finanziaria ci regala ad ogni telegiornale o ad ogni bollettino di borsa (o forse meglio chiamarlo bollettino di guerra?)
Sarà banale e demagogico ma penso: perché c'è gente che guadagna troppo per frodare banche e azionisti e gente invece che con il proprio necessario e indispensabile lavoro guadagna troppo poco? Dopo anni di speranze di soli miglioramenti della propria condizione sociale ed economica siamo forse tornati indietro nel tempo ?

Gente, benvenuti nel 1939... quello che viene dopo basta leggerlo in un libro di Storia.

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