Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

venerdì 23 novembre 2012

Beh, se ci tiri in ballo, Mr. Laus...!


Se continuiamo a scrivere della vicenda del Museo del Cinema e dei lavoratori licenziati ingiustamente (come il tribunale ha confermato) non è perchè questo blog si sta trasformando nel blog della Mole (forse, si potrebbe chiamarlo allora "iMOLiamoci forte!") ma per tre chiare ragioni che non possono essere taciute:

1) Alla Venaria Reale, con condizioni e contratti diversi (la situazione è migliore invero) vige la stessa e identica logica: un luogo di cultura esternalizza i propri servizi primari (biglietteria, guardineria, assistenza, call center, pulizie, sicurezza, didattica, ecc...) per avere un risparmio, creando anche una divisione del lavoro tra "noi" e "loro", con diritti e discipline diverse; questo non evita che quando si fanno dei tagli del personale i primi a rimetterci sono i lavoratori e le lavoratrici delle aziende/cooperative in appalto, che ricevono semplicemente un taglio di ore che si trasforma in lavoro in meno (o assente!) per alcune persone, come la vicenda dei nostri 23 colleghi insegna.

2) La vicenda era stata ripresa e diffusa dal nostro blog, con conseguenti malumori della REAR e di Laus stesso, due nostri sindacalisti hanno rischiato forti sanzioni disciplinari (per saperne di più leggi qui) perchè impegnati con l'USB in quella battaglia. Quella della Mole è una storia che ha coinvolto Venaria nel passato...

3) ...e nel presente! Sì, perchè il grande statista di sinistra Mr. Laus ha risposto all'ignavo e poco informato Mr. Loach che lui si è sempre speso per i propri lavoratori, che ha applicato sempre il contratto che la committenza gli chiedeva, e che dove questo era diverso dall'Unci non ha mai avuto problemi ad applicarne uno diverso. Anzi, riportiamo qui di seguito le parole esatte che ha lasciato a La Stampa oggi:
«Partecipiamo agli appalti pubblici con la massima attenzione alla normativa vigente, a quanto contenuto nei capitolati e a quanto richiesto dai bandi di gara, compresa l’applicazione di contratti alternativi all’Unci, come avviene ad esempio alla Reggia di Venaria. E in ogni caso alla Mole i contratti rispondono alla normativa».  (Mauro Laus, presidente REAR e Consigliere Regionale PD Piemonte, La Stampa del 22 novembre 2012)
Anzi se volete leggere l'articolo in forma web cliccate qui.

Mr. Laus, se ci chiami in causa non possiamo che risponderle: ha detto un'altra bugia! Anzi, una cosa ancora peggiore, una cosa che è ancora più efficace e mistificatrice di una bugia: ha detto una mezza verità.
Ma nessun problema, le rinfreschiamo noi la memoria.

REAR E VENARIA, UNA STORIA DI CONTRATTI APPLICATI.
La REAR arriva a Venaria nel 2008, ad appalto già avviato, dopo aver vinto alcune cause legali contro le cooperative che avevano inizialmente preso in gestione il complesso. Quando la Reggia e i giardini aprirono i battenti nel 2007 i lavoratori vennero assunti con il contratto MULTISERVIZI, un contratto creato per le pulizie ma che permetteva un monte ore fisso, un guadagno di 5,4€ netti all'ora, tempo indeterminato, malattia completamente pagata, ferie garantite, tredicesima e quattordicesima. Nel 2008 arriva la REAR e mette subito in chiaro una cosa, cioè che applicherà per tutti i suoi dipendenti della Reggia il contratto UNCI, peggiorativo: 4,20€ netti all'ora, nessun monte ore fisso (solo una disponibilità dalle 0 alle 40 ore, che non garantisce lavoro continuativo e che, in caso un datore di lavoro voglia, può essere strumento di ricatto), malatia pagata solo dal terzo giorno, nessuna tredicesima, nessuna quattordicesima e maturazione di permessi e ferie minore.
Insomma, i lavoratori della Reggia hanno rischiato di, dopo solo pochi mesi di servizio, veder stracciato un contratto firmato e già applicato e di vedersi applicato un contratto di gran lunga peggiore, tutto questo con un pagamento della committenza della stessa cifra alla REAR di quella che dava alle cooperative precedenti, quindi un abbassamento di stipendio ingiustificato. SENZA CONTARE CHE NELL'APPALTO ERA SCRITTO BEN CHIARO CHE IL CONTRATTO DA UTILIZZARE ERA IL MULTISERVIZI!!!
Son dovuti passare mesi di trattativa, agitazioni sindacali, incontri dal prefetto, pronunciamenti della Regione Piemonte e anche interventi di dirigenti del Partito Democratico a livello nazionale per  dissuadere il loro "compagno" Laus a cedere; cosa che fece, uscendo subito dopo dal PD, entrando a far parte dei Moderati per il Piemonte. Rientrerà nel Partito Democratico solo dopo esser stato corteggiato dalla Bresso per le elezioni Regionali 2010 (ricordiamo che Laus capitalizza un patrimonio di 7500 voti in Piemonte, preferenze dirette che portano il suo nome).
Ecco qui gli articoli de La Stampa di quei giorni:


Clicca sulle pagine per ingrandirle e leggerle - La Stampa 20 maggio 2008



Clicca sulle immagine per ingrandirle e leggerle - La Stampa 22 maggio 2008

Finale a lieto fine? Più o meno. I lavoratori precedentemente assunti hanno visto sì confermato il loro contratto Multiservizi, ma coloro che sono stati assunti successivamente e che ancora oggi lavorano alla Reggia hanno iniziato il loro rapporto di lavoro alla Venaria Reale con un contratto UNCI!!! A nulla son valse le denunce dei sindacati sia alla REAR che al Consorzio della Venaria Reale, che di fatto ha chiuso gli occhi di fronte alla presenza dell'UNCI in Reggia. Quindi dal 2008 fino al primo maggio 2012 (data dell'avvio del nuovo appalto) abbiamo avuto lavoratori di serie B e lavoratori di serie C (i lavoratori di serie A erano e rimangono ovviamente coloro direttamente assunti dal Consorzio, dalla Reggia, senza tramiti, gestioni terze, ecc...), con due contratti ben diversi che applicavano due pesi e due misure: Multiservizi e UNCI.
Quindi non prenda in giro i lettori del quotidiano torinese e soprattutto noi, Mr. Laus. Inoltre le ricordiamo che se oggi i lavoratori e le lavoratrici della Reggia hanno un contratto ancora diverso e migliore (il Federculture) è stato grazie non alla sua bontà e correttezza, ma perchè quei lavoratori hanno lottato per averlo, sia contro di lei che contro la dirigenza della Reggia di Venaria, non molto propensi.

UNCI, PERCHÉ NON APPLICARLO MAI.
Inoltre Mr. Laus, voglio ricordarle una cosa: IL CONTRATTO UNCI È STATO DICHIARATO NON COSTITUZIONALE! Quindi non dovrebbe proprio porsi il problema di leggere bene i capitolati degli appalti per vedere se applicarlo o meno... NON DOVREBBE PROPRIO APPLICARLO!!!
Perché è stato dichiarato anticostituzionale? Ma come, un politico di centrosinistra come lei, anzi del "primo partito del Paese", non sa il perché? Bene, anche qui siamo lieti di rinfrescarle la memoria.
L'articolo 36 della Costituzione della Repubblica Italiana enuncia che: 
«Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa». 
Nel 2010 una lavoratrice di Torino che lavorava con il contratto UNCI (non della REAR) ottiene dal tribunale del lavoro di Torino la non costituzionalità del contratto UNCI. Anche La Stampa di Torino ne parlò a suo tempo.
Insomma, a quanto pare per la più alta legge italiana (la Costituzione), esser pagati 4,20€ netti all'ora non è dignitoso e non garantisce la sostenibilità propria e della propria famiglia. Strano vero?

Comunque non demorda Mr. Laus, dopo l'esposizione mediatica a livello internazionale che si è meritato, lei davanti a sé ha ancora un futuro aziendale e politico, anche quando casomai sarà costretto a cambiare il contratto ai migliaia di suoi soci-lavoratori perché anticostituzionale: può sempre candidarsi alle prossime primarie, non tanto a quelle del centrosinistra o di qualunque partito che si pone a difesa del lavoro e dei lavoratori, ma a quelle dell'incoerenza, arte in cui il maestro inglese che vuole querelare non eccelle di certo.

Zak McKracken

Nessun commento:

Posta un commento