Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

venerdì 16 novembre 2012

Mettere le mani avanti


Leggendo La Stampa di Torino ci accorgiamo che il Presidente del Consorzio di Valorizzazione Culturale della Reggia di Venaria, Fabrizio Del Noce, si lamenta dei mancati introiti dal Ministero della Cultura alla Reggia di Venaria. Qui l'articolo.
Leggendo ancora meglio scopriamo principalmente due cose:
1) che la Reggia di Venaria è in bilancio. Strano, ci avevano detto che era necessario tagliare 23 persone della sicurezza delle sale e del bookshop proprio perchè c'era crisi.
2) che la Reggia di Venaria non ce la fa a gestire autonomamente le proposte culturali e le mostre, non riesce a recuperare "pezzi" da esibire.
Del Noce polemizza con il MAXXI di Roma, che avrebbe ricevuto un forte finanziamento, ma questa polemica è la stessa che ricevette la Venaria Reale nel 2007 da altri musei piemontesi! È logico che un museo che deve aprire i battenti riceva "subito" dei nuovi finanziamenti e non degli "arretrati".
Inoltre forse il Presidente si dimentica la quantità di denaro malgestito che gira nella Reggia: per carità, giusto chieder conto al Ministero degli arretrati (sono comunque soldi che spettano alla Venaria) e senza l'investimento pubblico la Reggia non potrebbe autosostenersi, ma forse non si potrebbe già sfruttare i finanziamenti ricevuti, cercando di non sprecarli e impiegarli MEGLIO (parola che forse in Italia si dimentica spesso per far spazio al TANTO)? Abbiamo bisogno dell'intervento del Ministero per fare mostre di qualità con delle opere di qualità? Cosa ci sta a fare la mole di personale preposta proprio all'organizzazione e alla promozione delle mostre? Non è che la mancanza di sicurezza presente in Reggia, accentuata ancora di più da quando si è lasciati a casa 23 persone, scoraggia chi quelle opere dovrebbe imprestarle? 
C'è da aggiungere che certe furbizie non pagano: quando si ritarda all'ultimo giorno l'ufficializzazione della proroga della mostra Fabergè (quando già da tempo si sapeva che sarebbe stata prorogata fino al 9 dicembre) per avere più gente nei giorni di chiusura, e poi non si informa e non si fa pubblicità per far conoscere la proroga stessa... se vogliamo fare i furbi almeno facciamoli per bene e non da rimetterci: in questa prima settimana di proroga una mostra che ha avuto picchi di visitatori riguardevoli come quella di Fabergè ha avuto il vuoto. Pochissima gente. 
Forse prima di battere i piedi perché le cose non funzionano bisognerebbe guardarsi in casa, capire le vere responsabilità e capire come questo patrimonio sta venendo scialacquato.

Zak McKracken

1 commento:

  1. Del resto era già successa la stessa cosa con Leonardo. Pienone prima, vuoto dopo, perché bisognava tenere segreta la proroga che tutti sapevano ci sarebbe stata. Risultato, si sono sacrificate tre settimane di apertura della Reggia a marzo per tenere aperta tre settimane in più una mostra che nessuno è più venuto a vedere. Pessima strategia.
    Però ti correggo su una cosa: il MAXXI ha aperto da due anni e mezzo e anche lì gli sprechi ci sono stati e continuano ad esserci.
    Niente da eccepire, invece, sul resto.

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