Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

mercoledì 20 aprile 2016

Cronaca di un lunedì: come il Direttore ci ha urlato la sua verità


Lunedì 11/04/2016, i lavoratori in appalto della Reggia di Venaria, prossimi a ricevere un taglio del 40%, si riuniscono al mattino per dar vita ad un corteo dal Comune di Torino fino in via Bertola, al di sotto degli uffici dell'assessorato alla cultura della regione Piemonte.
Giunti in loco, i partecipanti impediscono la viabilità, fino a quando l'assessore Parigi non avesse ricevuto i lavoratori. La richiesta viene accolta dalla vice assessor alla cultura e l'incontro trova adempimento solo nel pomeriggio, alla discussione partecipa altresì il Direttore della Venaria Mario Turetta e l'assessore Parigi.

Occorre precisare che il Direttore ha da sempre rifiutato ad incontrare la delegazione portavoce dei lavoratori, giustificando ciò dicendo che non sono dipendenti diretti, ma solo in appalto, e che periò non è tenuto a riceverli. I dipendenti così solo dopo più di un anno dall'inizio della sua direzione, imposta dal Ministro Franceschini (senza regolare concorso), riescono ad incontrarlo a seguito della richiesta della Parigi.

Il tanto atteso incontro con il Direttore Mario Turetta prende avvio alle ore 16 presso gli uffici della regione siti in via Bertola.

Come prima accennato, alla discussione prendono parte l'assessora Parigi, il Direttore della Venaria, due esponenti del consorzio nonché responsabili del procedimento di gara, tre avvocati a loro tutela ed una delegazione dei lavoratori.
I rappresentanti sindacali rilevano alcune problematicità presenti nel bando di gara, tra le quali: un taglio del monte ore del 38%; scorporare l'organico rendendo alcuni servizi in concessione privi di garanzia (in quanto soggetti a discrezionalità del contraente); l'insoddisfacente clausola sociale ed il mancato inquadramento contrattuale.
Il Direttore sostiene (anche con urla rivolte ai delegati sindacali presenti) che si tratta di una razionalizzazione, che l'eventuale taglio ammonta al 10% (qui confutiamo tale versione) e pone a sostegno della sua tesi la crescita dei servizi in concessione prendendo come modello il museo Egizio di Torino.
Alla richiesta del sindacato di verbalizzare quanto detto, Turetta si nega e conclude il suo intervento augurandosi che i partecipando al bando dispongano di una valida proposta e che i servizi in concessione godano di un futuro prospero.

Superfluo affermare che con l'augurio non si mangia, con l'augurio non si hanno garanzie e con l'augurio non si costruisce un futuro, insomma servono ben altri presupposti per favorire una sicurezza ed una stabilità economica di cui già oggi a stento godono i lavoratori della Venaria, con una paga al limite della sussistenza e i continui cambi di appalto.

L'assessore Parigi è parsa remissiva nei confronti delle indicazioni del Direttore, ribadendo che la sua presenza all'incontro era legittimata da una cortesia, limitandosi a chiedere trasparenza da parte del consorzio. Muove verso i lavoratori il consiglio di non temere il cambiamento. Essi replicano di essere favorevoli al cambiamento se questo è promotore di crescita e miglioramento, comprensivo di garanzie e tutele. Pare non essere questo il caso.

Insomma, il Direttore si è dimostrato del tutto insensibile alla causa ribadendo più volte che questa gara è quanto di meglio potesse realizzare. Quanto sostenuto lascia intendere che l'interesse dell'aumento dei profitti dei consorziati, è maggiore rispetto alla sorte dei 103 lavoratori che da 9 anni sono parte integrante del complesso di cui lui stesso è direttore.
Mario Turetta conclude il suo intervento facendo sfoggio dei molteplici complimenti ricevuti per il bando da esso sostituito... i 103 lavoratori non sostengono le lusinghe.

Il colloquio termina senza un punto d'incontro. Il consorzio si è dimostrato irremovibile e difende a spada tratta questo bando di gara; i lavoratori la pensano in tutt'altro modo, ritenendo necessario ritirarlo IMMEDIATAMENTE.

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