Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

domenica 20 maggio 2012

malata di call center

Questa settimana, sia su La Stampa che su La Repubblica è uscito un articolo sul caso di una ragazza quarantenne che rischia gravi problemi alla voce con danno permanente alla gola per il suo lavoro in un call center torinese. Un lavoro che prosegue da anni non perché la "nostra" aspiri a passare la vita al telefono a vendere aria fritta o a dare informazioni a chicchessia, solo perché questo si trova e questo si fa per portare a casa la pagnotta. E se ti lamenti, a casa ci torni, ma a mani vuote.





Alessandro DG

1 commento:

  1. ..il servizio di call-center cosiddetto "outbound" (ossia di vendita) lavorativamente parlando è veramente una delle invenzioni più nefaste dell'età contemporanea, in genere sia per chi chiama, sia per chi suo malgrado riceve le chiamate al proprio domicilio... e nel caso dell'outbound sì che ti stanno col fiato sul collo per farti fare tante telefonate, in fretta e "per portare a casa(??) l'obiettivo assegnato"... ( = concludere contratti ).
    Il servizio di assistenza "inbound", invece, quando non si ha a che fare con utenti maleducati, arroganti e/o ignoranti, è già più accettabile. Ma quale che sia il caso e la tipologia di servizio prestato dalla povera operatrice colpita da afonia, l'azienda dovrebbe tutelarla e garantirle di svolgere il proprio lavoro senza mettere ulteriormente a repentaglio la salute! Ad esempio, dandole la possibilità di fare più pause per riposarsi..? Troppo complicato..? O forse troppo "IMPRODUTTIVO"...?? L'ardua sentenza, la lascio ai posteri...
    ..e ora vado a farmi dare una caricata. Ciao!

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