Frase del mese

FRASE DEL MESE

"Sono fiero dei miei collaboratori, che hanno creato un bando complesso, rigoroso, fatto in modo scientifico" (Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria), infatti taglia del 40% i servizi e non da garanzie chiare su contratti e assunzioni...

venerdì 19 ottobre 2012

Dalla festa alla protesta!

Alcuni lavoratori lasciati a casa con il banchetto permanente della settimana scorsa posto davanti alla biglietteria di via Mensa

Si può dire che quello che è successo il 1° ottobre – lasciare a casa 23 lavoratori – sia il primo passo in un processo di smantellamento del personale “esterno” della Reggia che non ci vieta di temere, ma vorremmo essere smentiti, di fare un giorno la stessa fine. Contro la grave condizione in cui versano i 23 colleghi, cui è stato negato il diritto anche solo a beneficiare di ammortizzatori sociali perché, ricordiamolo, non sono stati licenziati, ma privati delle loro ore di lavoro, il sindacato di base USB ha messo in atto numerose iniziative in coincidenza dei tre giorni di celebrazioni per il quinto anniversario di apertura della Reggia.
Sabato 13 ottobre sono state raccolte 250 firme di solidarietà verso i colleghi colpiti dai tagli, ed è stato organizzato un presidio davanti alla Cappella di Sant’Uberto dove di sera si è tenuta la rappresentazione di uno spettacolo teatrale tratto dal libro Vandali, di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella: in questa occasione i lavoratori hanno potuto incontrare, oltre che uno degli autori, anche le autorità presenti – Piero Fassino, Michele Coppola e Roberto Cota -,Walter Veltroni e l’intero Consorzio della Venaria Reale.
 Il culmine della protesta è stata l’assemblea indetta da USB domenica 14 ottobre in piazza della Repubblica, rivolta a tutti i dipendenti dell’ATI Corte Reale, con una nutrita e vivace partecipazione del personale che si è presentato con bandiere e striscioni. Dopo un primo intervento finalizzato a sensibilizzare le migliaia di visitatori presenti, il corteo si è presentato al cancello principale del complesso, ma è stato bloccato da un cordone di carabinieri che ha impedito loro l’ingresso. È stato quindi vietato, non si sa in nome di quale legge, a dei lavoratori di entrare nel loro posto di lavoro, solo perché provvisti di cartelli e bandiere. La risposta è stata che le disposizioni erano arrivate dall’alto, per evitare, evidentemente, che a qualcuno andasse di traverso lo spumante: a quei “maestri di esibizionismo” che riescono ancora a trovare motivi per gioire e non badano a spese quando si tratta di fuochi d’artificio e torte, fanno gli splendidi con i soldi degli altri e centellinano solo se le tasche non sono le loro o quelle dei loro amici. I lavoratori hanno comunque proseguito una civile protesta all’ingresso della Corte d’Onore e in via Mensa, distribuendo volantini e incontrando la solidarietà di cittadini e turisti.
Per evitare che non coincidesse con l’ora di assemblea, il taglio della torta è stato anticipato, e sono mancati i tradizionali interventi del direttore del Consorzio, Alberto Vanelli, e del presidente Fabrizio Del Noce.
Ci si chiede ancora cosa si sia celebrato, se non l’ennesimo e il più scellerato sgambetto a coronamento di cinque anni di ingiustizie che solo l’unità dei lavoratori ha saputo contrastare, infastidendo evidentemente chi non gradisce che si lotti per condizioni di lavoro migliori.
 Dopo la protesta si è cercato l’approccio del confronto, con l’incontro in prefettura fissato per il 17 ottobre a cui il Consorzio non ha partecipato, dimostrando, una volta di più, la scarsa attinenza al dialogo di chi ritiene di essere dalla parte della ragione solo perché abituato a parlarsi addosso, negandosi a qualsiasi contraddittorio.
 L’auspicio è che si smuova qualcosa a Venaria come nel nostro paese, dove il precariato non fa più notizia e ci si aspetta che ad esso si risponda solo accettando compromessi con il potente di turno, invece che credere e lottare per quei valori comuni che sono il sale di una società civile, come appunto il lavoro. 

Dottor Slump

1 commento:

  1. La torta come minimo qualcuno dei cerimonieri se la sarebbe meritata... in faccia (occhio a togliere il coltello in tempo)!

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