Ecco che è successo anche alla
Venaria Reale, il meraviglioso palazzo che promette un incantesimo al giorno ai
suoi visitatori e non smette di regalare sorprese, soprattutto ai dipendenti di
cooperativa, cioè a quelli che, pur dopo mille battaglie sindacali, sono
riusciti ad approdare al nuovo contratto, il tanto agognato Federculture e che,
malgrado questo, non sono abbastanza tutelati: da lunedì 1° ottobre, infatti,
ventitre di loro, impiegati da 0
a 37 ore settimanali a seconda delle esigenze del museo,
non potranno più lavorare per almeno sette mesi, fino al 30 aprile 2013. Stiamo
parlando di lavoratori seri, professionali e scrupolosi per cui la Reggia non
ha più posto, non ha ore da offrire, lasciando a spasso padri e madri di
famiglia da un giorno all’altro, senza possibilità di appello e senza la
certezza di un reintegro dal primo maggio.
Ciò che lascia attoniti è la superficialità
con cui vengono prese queste decisioni da chi dovrebbe sentirsi in obbligo di
garantire il lavoro e con troppa facilità, invece, tratta le persone come
zavorra di cui liberarsi giustificandosi con le solite scuse: la crisi, la
spending review, l’ottimizzazione delle risorse. Come sempre a fare le spese di
questi giochi al massacro non sono i meno degni, ma i più fragili contrattualmente,
perché quando bisogna scegliere chi tenere e chi lasciare non lo si fa mettendo
sui piatti della bilancia i meriti e le colpe, ma solo le amicizie.
Il nostro augurio è che questo increscioso
avvenimento non cada nell’indifferenza totale e che quanto prima chi deve si
impegni a far sì che a questi lavoratori venga restituito nel minor tempo
possibile il loro posto.
Intanto domenica 30 settembre dalle 13.30 alle 15.30 si è svolta un'assemblea sindacale molto sentita e partecipata, che è stata il primo atto di protesta verso questa inspiegabile e deprecabile situazione.
Dottor Slump
post doveroso! questo scempio non deve passare sotto silenzio!!
RispondiEliminaprepotenza alla Venaria (lavoratori a zero ore). Prepotenza alla Mole Antonelliana (licenziamenti e paghe tutt'ora da fame). Prepotenza al Teatro Regio (tutti licenziati e riassunti con un sublime contratto a tempo indeterminato a chiavata...cioè, a chiamata)
RispondiEliminaOkkupiamo ciascuno di questi luoghi sino a quando sti quattro dirigenti balenghi non la smettono di fare gli stronzacchioni
sad eyes